ARCHIVIO E DOCUMENTAZIONE PROGETTI SCRITTURA CREATIVA DI BAMBINI E RAGAZZI

 

 

 

 

 

 

DAI MIEI PROGETTI DI SCRITTURA 1975-2009

ALLA SCUOLA MEDIA DI ARZERGRANDE (PD)

[...] Quando si vota bisogna essere sicuri di fare la scelta giusta che comprende anche l’ideale, l’ideale per tutti. Non solo per i ricchi, per i potenti, ma anche per chi riesce a sopravvivere a malapena. Se un giorno ci trovassimo senza lavoro o fossimo gravemente ammalati dovremmo almeno essere sicuri quando mettiamo quella crocetta che verremo aiutati, che non saremo abbandonati.

[...] Ogni mamma dovrebbe promettere che non alleverà il suo bambino perché diventi un soldato. Votano la guerra anche persone di chiesa, comunque. Se tutti i bambini, che nascono innocenti, fossero educati alla pace dai loro genitori, il mondo pian piano diventerebbe pacifista. Sono questi bambini, i bambini di questi genitori, che salveranno il mondo. Solo loro possono essere in grado di farlo. Per questo, gli adulti devono stamparsi indelebili queste parole: LE COSE MIGLIORI SONO PER I BAMBINI. Quando alla sera sto per chiudere gli occhi, con la mente vedo tutti gli uomini abbracciati, tutti, ognuno vicino ad un altro con la pelle di colore diverso dalla sua, ognuno che parla una lingua diversa da chi gli sta accanto. Vorrei sperare in un mondo senza bombe e senza crolli, senza le lacrime di cristallo dei bambini, senza soldati. Dobbiamo essere soldati di amore e di speranza. Dobbiamo difendere i valori che permettano a tutta l’umanità di vivere felice. Sono ottimista e voglio esserlo.

[...] La pace deve diventare uno degli scopi della nostra vita, se vogliamo tornare ad essere felici. C’è una guerra comunque che dobbiamo combattere, una sola, quella con noi stessi, per cercare di conoscerci e di migliorarci di giorno in giorno. La pace dobbiamo custodirla dentro di noi come una fiamma. Se avremo dei figli, dovremo essere pronti. Dovremo accendere anche la loro.

STELLA, a. 13

da LA PAGINA NERA la guerra dei ragazzi in (R.P. a cura di) SEMPRE RAGAZZI

Disegno di Valentina, a. 12

 

 

 

 

 

IL DIARIO DI BAMBINI E RAGAZZI

COMUNE DI PADOVA

Settore Servizi Scolastici

VIVIPADOVA-UN'AULA GRANDE COME LA CITTÀ

aa.ss. 2011-2013

Chissà perché poi le prediche devono sempre essere lunghe e non possono durare solo un minuto invece che un quarto d’ora?!

Quando i grandi ci fanno le prediche noi bambini stiamo lì piazzati a guardare la persona che sta parlando… e all’improvviso ci ritroviamo a pensare ad altre cose: libri, piante grasse, videogame, figurine, giochi di ogni tipo… e quando ci riprendiamo e non sentiamo più una voce che parla, per rimediare diciamo: “Sì sì, ho capito, ora lo faccio”.

Questa cosa non succede solo a noi bambini, ma anche ai grandi. Per esempio, il papà non ascolta più nessuno quando usa il suo iPhone o il suo tablet, la nonna quando lavora all’uncinetto, il nonno quando ha davanti il computer, la mamma quando legge, mia cugina quando guarda la foto del suo fidanzato rugbista sul telefonino, e così via. Quindi, in fin dei conti, quando gli adulti dicono che i bambini sono sempre distratti… si sbagliano, perché anche loro lo sono. E noi comunque non siamo distratti… è solo una tecnica per non farli arrabbiare.

dal progetto nella classe quinta della scuola primaria "Manin"

insegnante Alda Baldan

ICS DI THIENE

Teatro Comunale - 6 giugno ore 21

LA SCRITTURA CREATIVA DEI BAMBINI

lettura dei testi dai laboratori di classe

a chiusura del progetto dell'Istituto Comprensivo Statale di Thiene

per l'a.s. 2012/2013

LOCANDINA

Ogni volta che leggo a voce alta e con tutta l’espressione di cui sono capace i testi originali dei bambini, mi pare si compia un miracolo. Tutti ascoltano attentissimi e piano piano ognuno viene catturato dal senso di quelle parole sincere e spontanee che descrivono o denunciano, invocano o lamentano le difficoltà come i profondi piaceri del vivere.

Agli adulti pare impossibile che i bambini riescano a dire così tanto. Questo risulta quasi un affronto se si vuole mostrare la personale sorpresa per qualcosa che con le sorprese non c’entra. Tutti i bambini armati di penna e carta, se giustamente coinvolti a scrivere quello che pensano della vita che conoscono e che sognano, riescono a farlo. Lo stupore non c’entra niente.

Sarebbe meglio domandarsi quale scuola produce tanta emozione con la scrittura, quale insegnante si impegna così profondamente da saper creare quel legame speciale tra il bambino e la scrittura con il risultato evidente di un pensiero intenso, di una riflessione alta o altissima che sorprende gli adulti che l’hanno perduta.

 

Dal VOCABOLARIO PERSONALE di ILARIA

Casa: la casa è dove si vive e si mangia. La mia casetta la vedrei tutta rossa, con i mobili e gli armadi bianchi e in cucina gli scaffali pieni di qualche “pocio” e verdure Il bagno grande e la camera mia rossa e bianca. Le case sono belle perché sono fatte come le vuole chi ci abita dentro. Quello che non manca mai nella casa è la famiglia, perché la casa è un posto importante in cui si fanno le cose assieme.

Matrimonio: è una festa allegra e divertente. Si fa quando le persone si amano e decidono di sposarsi e stare uniti per sempre. Si può organizzare tutto: i fiori di che colore li vuoi, scegli anche i vestiti, i biglietti, la chiesa e il ristorante. Ci sono tante cose da fare e le fanno lo sposo e la sposa, oppure i genitori. Mio zio Stefano si sposa questa estate, mi pare o in maggio, o in aprile o in giugno.

Sostegno: questa parola può significare o dare sostegno all’amica o avere la maestra di sostegno. Primo significato è aiutare, dire “Dai forza, tirati su” ad una persona a cui vuoi bene. Il secondo modo di capire la parola sostegno è pensare alla maestra. Una maestra di sostegno ti aiuta, ti parla, ti spiega le materie che non sai benino, lo ho la maestra di sostegno, che si chiama Margherita. lo e lei facciamo i lavoretti, i compiti di matematica e italiano. Io mi confido con lei, a volte le dico i miei segreti e mi sento fortunata, perché io posso dirle delle cose. Mi sento diversa dagli altri, ma non sono triste: siamo tutti un po’ diversi gli uni dagli altri.

Vampiro: bello e brilla al sole, è anche agile e forte e non se ne trovano così in Italia. Sta sempre in giro dappertutto. Per vivere mangia sangue fresco preso da noi. Per me è muscoloso e grande. Vorrei conoscerlo di persona e innamorarmi di lui. Ma io ne ho un altro ragazzo, che si chiama Alessandro. Alessandro io lo sposo e invece con il vampiro andrei in un ristorante carino e tranquillo per mangiare una bella “bracciola” al sangue.

Scuola primaria "P. Scalcerle" - Thiene

insegnante Margherita Manzardo

 

● ALFABETI PERSONALI

 dalla prescrittura alla scrittura creativa

COMUNE DI VICENZA

Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Giovanili

Servizi Scolastici ed Educativi - D.D. scuole dell’infanzia comunali

Progetto educativo per le scuole dell'infanzia e primarie

a.s. 2012/2013

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DALLA MOSTRA FINALE

 

 

 

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