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PITTURA ROSSA 2012

 

È vero. Per scrivere una poesia non serve nulla o quasi. E poi niente di speciale, la matita, la carta... Osservata sotto questo profilo la poesia è facile. Una giornata di sole. La passeggiata sull’argine. Un incontro non previsto. Scrivi con quella matita sul foglietto... eppure lo sai, lo senti che quella non è poesia. È tutt’al più un pensierino che contiene l’osservazione. E poi è troppo lunga e ci sono un paio di ripetizioni. E ancora: l’a capo andrà bene così? Di questo non son sicuro...

Lo stesso per la pittura. Qui certo i materiali risultano speciali, così gli strumenti e gli infiniti supporti. Possiamo possedere la più interessante varietà di materie e la pittura (per la quale nutriamo grande trasporto) risultare lo stesso una crosta innominabile. Se con la più grande motivazione abbiamo di questi risultati occorrerà credo pensare alle tecniche, ai modi, ai gesti del dipingere. Inizia così un lungo  periodo di sperimentazione in cui si impara a conoscere la personalità del colore invece di voler subito dipingere un soggetto.

Provare e continuare a farlo aumenta le possibilità del pittore. Ecco un effetto nuovo di colore, una tonalità che sorprende l’occhio ed esalta la più semplice composizione. Col fare gli effetti di colore, i più mirabili, vanno in memoria e custoditi nel modo migliore ritornano pian piano all’occorrenza. Di nuovo quel tocco speciale e quell’effetto unico sono una conferma delle abilità che si ampliano e spingono avanti la ricerca più instancabile. Alle tempere opache e vellutate si aggiungono le velature trasparenti degli acquarelli, di cui occorre mantenere pulite e brillanti le pastiglie. E ancora gli inchiostri e i timbri originali con cui si stampano fili, macchie, lettere e forme modulari. Un effetto sull’altro e poi lo sguardo, che passata un’ora o due, si posa sul lavoro intenso e distrugge col suo giudizio un foglio e un altro, ma qui si posa felice e dice: sì, va bene, qui va tutto bene. Metti da parte. Per continuare.

Poesia e pittura insieme non si spiegano né vivono dei soli mezzi. C’è uno sguardo sapiente che indaga, scruta e giudica la realtà, i sentimenti, i sogni e li traspone assimilandoli, trasformandoli in parole evocative o colori pieni di espressione, usati in economia, senza grida, con qualche pianto e senso di liberazione.

03.12.12

 

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